mercoledì 31 dicembre 2014

[20 giugno '65]

La mia faccia stanca
non se ne va mai
[e ogni nuova persona
è una domanda in più.]

E guido con la derealizzazione
[e tengo gli occhi spalancati a forza]
e questo bus dice
che sono le 17:49
del 20 giugno '65.

[A letto con quella cagna]

In un letto singolo
c'è posto solo per me e l'Ansia.

["Amicizie acuminate"]

Sono abbastanza scacciafighe.
C'è da dire che anche lei
è abbastanza sopra le righe.

domenica 28 dicembre 2014

[Senza titolo]

Rifugio e terrore.

[Limiti]

No, beh,
sei troppo cessa anche per me.

[Sotto i suoi occhi]

Il suo ragazzo la obbligava
a farsi scopare da altri
sotto i suoi occhi.

Lei[, ancora adolescente,]
era innamorata di lui
finché ci diede un taglio.


Cose che spero non siano mai accadute, ma che so accadere.
Lavoro quasi di sola immaginazione.
Quanto è merda l'uomo...

[Artifizio e sprezzatura]

"La spontaneità,
una volta che sai come si fa,
è molto più facile"

[Senza titolo per mancanza di via d'uscita]

Mi viene in mente
come una pugnalata di cocaina.

venerdì 26 dicembre 2014

[Francesca]

Tutta nuda sotto il paltò.

[Parossismo dell'inerzia cognitiva]

Incasellami nelle tue categorie stereotipate,
chiamami fascista,
chiamami sessista,
chiamami vegetariano
cattocomunista
e morto di figa.

Sai già che il mio non è vero amore.
Sai già che alla fine io non sto male,
che è tutta una messa in scena,
che "fatti una passeggiata,
esci a prendere una birra con gli amici
e passa tutto".
Sai già che mi limito a crogiolarmi nel mio dolore.

Chiamami egocentrico,
"quello che gioca a fare il matto"
quello che,
se vomita,
sarà perché ha bevuto troppo la sera prima.

Oh,
quanta libertà
attanaglia le tue scelte!


Guardami dritto negli occhi.

["Incipit vita nova"]

Segnare una discontinuità a parole,
continuare a ricadere
negli stessi
errori
di sempre.

[Sotto scacco II]

Un altro passo falso
e cado nel vuoto.
In silenzio,
in attesa dello schianto.

mercoledì 24 dicembre 2014

["Cacca cacca cacca, ca-cacca caccà"]

Scrivere è come fare la cacca:
quando scappa, scappa.

Abusate riflessioni metapoetiche.
Il titolo è una citazione a "Son contento" di Francesco Salvi.

 

lunedì 22 dicembre 2014

[Occhi belli]

Hai gli occhi pesti
dalle botte di tuo marito
per quella cena pronta con cinque minuti di ritardo,
per quella rata del mutuo
per la quale non avevi il becco di un quattrino,
perché non sai fare la madre
e ormai non vai più neanche a letto con lui.

Hai gli occhi pesti
con gli interessi
e il dolore
e i lividi
subito pronti a risorgere
alla prossima scarica di mazzate in faccia.

Hai gli occhi pesti
e resti

[in posizione fetale dai calci presi]
a maledire quel dio
di fronte al quale gli hai detto
sbagliando
"sì".

[Me l'ha detto la Cao]

Da quando mi piaci
bestemmio un casino.
Te lo scriverò anche
sul biglietto di san Valentino.

domenica 21 dicembre 2014

[Fianchi larghi e sandali]

Ti vedevo a messa
e mi piacevi.
Ti vidi un giorno
arrivare con un marito.
Ti ho vista con un figlio
e gli occhi come sul punto
di scoppiare a piangere
ancora una volta.