La mia faccia stanca
non se ne va mai
[e ogni nuova persona
è una domanda in più.]
E guido con la derealizzazione
[e tengo gli occhi spalancati a forza]
e questo bus dice
che sono le 17:49
del 20 giugno '65.
La mia faccia stanca
non se ne va mai
[e ogni nuova persona
è una domanda in più.]
E guido con la derealizzazione
[e tengo gli occhi spalancati a forza]
e questo bus dice
che sono le 17:49
del 20 giugno '65.
Sono abbastanza scacciafighe.
C'è da dire che anche lei
è abbastanza sopra le righe.
Il suo ragazzo la obbligava
a farsi scopare da altri
sotto i suoi occhi.
Lei[, ancora adolescente,]
era innamorata di lui
finché ci diede un taglio.
Cose che spero non siano mai accadute, ma che so accadere.
Lavoro quasi di sola immaginazione.
Quanto è merda l'uomo...
Hai gli occhi pesti
dalle botte di tuo marito
per quella cena pronta con cinque minuti di ritardo,
per quella rata del mutuo
per la quale non avevi il becco di un quattrino,
perché non sai fare la madre
e ormai non vai più neanche a letto con lui.
Hai gli occhi pesti
con gli interessi
e il dolore
e i lividi
subito pronti a risorgere
alla prossima scarica di mazzate in faccia.
Hai gli occhi pesti
e resti
lì
[in posizione fetale dai calci presi]
a maledire quel dio
di fronte al quale gli hai detto
sbagliando
"sì".
Da quando mi piaci
bestemmio un casino.
Te lo scriverò anche
sul biglietto di san Valentino.
Ti vedevo a messa
e mi piacevi.
Ti vidi un giorno
arrivare con un marito.
Ti ho vista con un figlio
e gli occhi come sul punto
di scoppiare a piangere
ancora una volta.
Lei si scopava un altro
mentre il suo ragazzo
in ospedale
moriva
di cancro.
Complessità di giudizio morale.
Da una storia vera.
Avrei dovuto stampare i tuoi preziosi inediti
su morbidissima carta da culo.
Avrei dovuto stampare i tuoi inediti
su morbidissima carta da culo.
Difendi a te stessa la tua immagine filantropa
per mascherare incertezza e pregiudizio.
Mi segno da solo la mia fine.
Costruzioni mentali iperdimensionali che distruggono la relazione nel mondo-fuori.
(...che questa si riagganci, forse, alla "piramide dell'autolesionismo" di quel pezzo di 12 anni fa?)
Bosisio Evangeline,
la figlia che non avrò mai.
Ieri sera, guidando la macchina per uscire, mi sono immaginato in piedi con la mia maglietta nera "SMOKE GRIND SLEEP" a tenere in braccio una pupetta di pochi mesi, vestita di rosa, cantandole con tono da ninna nanna "Leave mine to me" dei Bad Religion. Lei viene da prima, da anni fa. Era lei.
Era Evangeline.
Inner cauterization.
Questa la scrivo con la zeta anche se non è British English, ma nella mia testa l'ho visualizzata proprio con la zeta.
Deprivazione alimentare autopunitiva.
Composta sabato alla messa delle diciotto.
Il tricolore mi fa venire la tricotillomania.
Lascio asciugare i capelli
(che non ho più)
al sol dell'anarchia.
Il tricolore mi fa venire la tricotillomania.
Lascio asciugare i capelli
(che non ho più)
al sol dell'anarchia.
Il contrario dell'apice estremo.
1:30, 8 ottobre 2014.
Al di là delle leziosità.
Lei, bella come una bambola di porcellana
- ma si tagliasse i peli delle gambe, porca la puttana.
Non ho molto da offrirti
per scaldarti:
solo un K-Way appallottolato [in borsa]
o un abbraccio.
Colpo di pistola alla nuca
senza coinvolgimento emotivo.
Shoot yourself a selfie,
shoot yourself in the mouth.
Sono sceso ad Arosio
e ho visto passare
una figa stellare.
Composta alla stazione ferroviaria di Arosio.
A guided tour
in my personal Auschwitz.
A guided tour
in my personal death camp.
Fra geni ed educazione,
non saprei a che altro attribuire
i miei 15 anni di depressione.
Da una conversazione privata, con rima involontaria.
Quello che rimane
della nostra partita a [carte]
è una riga su un foglio
e i nostri vestiti ai piedi del letto.
Ecatombe di formiche
morte affogate in un bicchiere di frullato in cui si erano arrampicate.
Sotto le lenzuola
uso parole porche come
referenziale,
antifrastico,
belluino.
"Impara divertendoti col Bosi! :D"
Ti trasformi in un disgustoso pupazzetto antropomorfo
di cera bianca molle
che non ha più niente di tuo,
che si scioglie e perde pezzi [fra le mie mani]
- braccia,
mandibola
e altri pezzetti -
rivelando il cranio,
la mascella
e la dentatura dell'arcata superiore,
come un cadavere di guerra mutilato.
Ti aspetto sotto casa
(per riempirti di mazzate).
Composta ieri sera andando al concerto dei Colin Farrell.
Benpensanti del cazzo
con una vita scontata.
Scriverò una poesia
per ogni ragazza stuprata.
Amante della conversazione e del buon bere,
sono diventato sobrio e vado fuori con un bicchiere.
[Mi piace fare l'amore
e parlare per ore.]
- Vieni, dai!
Ti presento il mio ragazzo!
- Oh, che bello!
Così, almeno, poi lo ammazzo! :)
Refrattaria - a ogni stimolo esterno
Allergica - al contatto fisico
Calpestata - ogni volta che scavalcano un suo "no".
Sewing your fingers
with a sewing machine,
with the needle going
back
and forth,
back
and forth,
back
and forth,
into your flesh
and into your bones.
Sewing your fingers
with a sewing machine,
with the needle going
back
and forth
into your flesh
and into your bones.
Grazie mille per la prima Guerra mondiale di calcio e ex calciatore.
Testo scritto col completamento automatico del cellulare. L'Oulipo mi fa una sega.
Zoccoleggerò
ancora per un po',
dopo di che mi ammazzerò.
Composta la scorsa notte alle 0.04.
Like walking with two fingers stuck up your ass
and pretending you are feeling comfortable.
Ambienti in cui lo stupro è già qualcosa di umano.
Composta ieri sera sotto la doccia.
Ti ho vista al concerto dei Johny Palmute
mentre, dopo un litro di birra, andavo al cesso.
Più tardi ti ho rivista con un tipo
e spero non sia il tuo ragazzo quel cesso.
Razionale,
freddo
e asettico
come una lama di bisturi
scartata dell'involucro sterile
prima del dissezionamento.
"Per la secca brutalità delle tue analisi."
Stanotte, da una conversazione privata.
La recita ipocrita della piccola borghesia
falsa come Giuda
e cagna come la vita.
Stanotte, da una conversazione privata.
Da gregario ignavo e impassibile
a infame in senso attivo.
Una persona piccolissima.
Stanotte, da una conversazione privata.
Concludere in amarezza
con la sanzione dell'abbandono
[seconda voce: di un nuovo abbandono].
E il mio sguardo spento risplende come un buco nero
che risucchia [di nuovo] il mio cuore.
Un impulso [euforico] a farmi fuori
come liberazione estrema.
Estatico.
Da una conversazione privata.
Mi faccio il segno della croce
e [scandisco mentalmente] "one-two-three-four!"
Composta alle undici e un quarto durante la camminata nel circondario.
Succede veramente e involontariamente.
L'alcol è un palliativo
al fatto che non sopporti di vederti vivo.
Smetti di bere e crepa.
Fragranza di Odio.
Revisione ironica del penultimo componimento, che non aveva affatto natura ironica.
Attenzione alla maiuscola, qui.
Mangio nel piatto in cui sputo.
Mi ci schiaffano dentro senza cura
il mio lurido rancio.
Sempre meno gusto nel fare le cose.
Sono al capolinea.
[Costituito da un muro.]
Sto cullando il mio piccolo cadavere.
Grazie a Valentina B. per l'involontaria ispirazione